Ieri, mercoledì 16 ottobre, in qualità di presidente della Conferenza Socio-sanitaria della ASL Gallura ho partecipato a Cagliari ai lavori della VI Commissione Sanità del Consiglio regionale della Sardegna, per essere sentito sulla situazione sanitaria del nostro territorio. Insieme al vicepresidente Francesco Lai, ho ribadito le criticità che affliggono il comparto sanitario della Gallura alla presenza dell’intera Commissione, della presidente Carla Fundoni e del consigliere regionale on. Roberto Li Gioi.
Abbiamo delineato nel dettaglio i molti punti che richiedono attenzione e intervento immediato, e che costituiscono gravi carenze nel comparto sanitario gallurese dovute allo sbilanciamento fra l’attenzione verso le strutture dei grandi centri dell’Isola e i distretti ritenuti secondari, nonché alla più volte richiamata mancata attuazione dell’Atto aziendale della ASL Gallura risalente al febbraio 2023.
Le falle nel sistema territoriale, così come da noi evidenziate, riguardano:
1) l’affanno dei Pronto Soccorso di Olbia, Tempio e La Maddalena: il presidente Addis cita a titolo di esempio lo squilibrio fra la presenza di un solo medico strutturato a Olbia contro i 21 di Sassari, più 11 professionisti provenienti dalla medicina d’urgenza e diversi specializzandi;
2) lo smantellamento del Servizio di psichiatria territoriale (CIM) e le dimissioni di alcuni specialisti a causa delle forti carenze organizzative;
3) il declassamento del reparto di Ortopedia di Tempio, assorbito dalla piattaforma chirurgica, di cui più volte è stata richiesta l’abolizione;
4) il depotenziamento dei reparti di chirurgia e otorinolaringoiatria di Tempio;
5) la carenza di medici anestesisti, che ha come effetto una ulteriore forte limitazione di tutta l’attività chirurgica;
6) la chiusura del Centro trasfusionale di Tempio, con l’omologo reparto di Olbia in grave stato di difficoltà;
7) la situazione della Commissione invalidi: a Tempio ormai non più attiva da oltre un anno e in uno stato di pressoché totale inattività quella di Olbia, su cui pesa un arretrato di migliaia di pratiche;
8) la carenza dell’attività specialistica ambulatoriale, anche dovuta alla mancanza di alcuni servizi prima erogati negli ospedali: risultano insufficienti le ore di Diagnostica vascolare, Cardiologia, Pneumologia, Fisiatria, Reumatologia e altri;
9) la grave carenza di medici di base: nel distretto di Tempio sono presenti 17 medici su 26 previsti, con altri distretti che lamentano una situazione ancora peggiore;
10) la scarsità di personale e attrezzature nei reparti di Radiologia di Olbia e Tempio;
11) la forte sperequazione e il dislivello fra le risorse finanziarie assegnate alle varie ASL: il presidente cita, a titolo di esempio, il Campidano, dove la spesa pro capite ammonta a 70 euro, mentre nella ASL Gallura si attesta sui 7,5 euro;
12) il ruolo di ARES, da rivedere, ridisegnare o, perfino, abolire;
13) la carenza generale di tutti i servizi sanitari territoriali, con Arzachena, Badesi, Berchidda, Oschiri, Palau e San Teodoro in seria difficoltà.
Confidiamo sul fatto che la Giunta regionale riprenda in mano un discorso che probabilmente, seppur non trascurato, in questo momento è passato in secondo piano rispetto al tema delle rinnovabili, perché è evidente che l’attenzione sia stata calamitata da tale questione. È il caso che alcuni interventi, anche sul piano pratico della gestione dei tre ospedali galluresi e che peraltro noi avevamo suggerito e che non richiedevano particolari stravolgimenti, vengano adottati con disposizioni del direttore generale che, a sua volta, dovrebbe ricevere l’input dall’Assessorato regionale. Non vorrei che ci trovassimo nuovamente di fronte ad un modus operandi che già abbiamo sperimentato negli anni passati e che non ha prodotto risultati concreti: ciò sarebbe inammissibile sia per lo stato di ormai estrema urgenza del nostro comparto, sia anche visti i buoni propositi espressi dall’attuale maggioranza in campagna elettorale. Io mi aspetto davvero, al più presto, segnali concreti e quell’inversione di tendenza non solo necessaria ma obbligatoria nell’interesse e per il bene di tutta la popolazione del territorio.
Il Sindaco
Gianni Addis