Il 22 e il 25 novembre la Città di Tempio ha celebrato la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, con una serie di eventi dedicati agli studenti delle scuole cittadine e alla popolazione, con l’intento di portare un contributo nella direzione di quel cambiamento culturale più che mai necessario per combattere attivamente questo fenomeno in preoccupante crescita e stimolare nei giovani una attenta riflessione sul tema della violenza di genere.
Volute dall’Amministrazione cittadina e organizzate dagli Assessorati ai Servizi sociali e alla Pubblica istruzione, guidati rispettivamente da Anna Paola Aisoni e Monica Liguori, le iniziative sono state realizzate grazie alla collaborazione del Centro antiviolenza Spazio Donna − P.L.U.S. del Distretto Sanitario di Ozieri, anche in previsione dell'apertura imminente del nuovo Centro antiviolenza di Tempio, progetto inserito nel piano di Rigenerazione Urbana e che nasce in virtù delle esigenze rilevate dalle psicologhe del Centro Dimmi, ti ascolto di Tempio.
Nella mattinata di venerdì 22 novembre presso il Teatro del Carmine è stato rappresentato Ribelle − Storie di una notte cambiata, spettacolo di Inoghe − Compagnia delle donne − Gurdulù Teatro, dedicato a Michela Murgia, liberamente ispirato a Storie della buonanotte per bambine ribelli di Francesca Cavallo ed Elena Favilli, ideato da Paola Zoroddu, con la regia di Maurizio Giordo.
Nella giornata di lunedì 25 novembre il teatro cittadino ha ospitato il convegno dal titolo Se questo è amore. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Gianni Addis, dell’assessore ai Servizi sociali Anna Paola Aisoni e dell’assessore alla Pubblica Istruzione Monica Liguori, sono intervenuti il Sostituto Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania Noemi Mancini, il comandante della Compagnia Carabinieri di Tempio Marco Dantonia, le psicologhe del Centro Dimmi, ti ascolto Letizia Marazzi e Gianna Pedroni, seguiti dagli interventi dell’Equipe del Centro Anti−Violenza di Ozieri composta da Simonetta Crespi, Veronica Muggianu, Roberta Cubeddu e Elisa Ledda, e i divulgatori dell’Associazione Senzaviolenza di Bologna Giuditta Creazzo e Gabriele Pinto. A moderare il delicato incontro la professoressa Sara Puggioni.
Come ha sottolineato il sindaco Addis nel suo intervento di apertura dei lavori del convegno “dare un nome alle cose vuol dire riconoscerne l’esistenza e in questi anni, sicuramente, abbiamo trovato il coraggio di guardare in faccia il problema e dare un nome ad un fenomeno che troppo a lungo era rimasto ai margini delle questioni sociali, minimizzato, ignorato e spesso anche negato. Abbiamo acquisito maggiore sensibilità e siamo consapevoli che la violenza di genere, sia essa fisica, psicologica o sessuale - non può più essere ignorata: aggressioni, brutalità e femminicidi – purtroppo sempre troppo frequenti – non possono più trovare giustificazioni. Per questo è doveroso fornire ai nostri giovani gli strumenti essenziali per crescere consapevoli dell’importanza della parità, dell’uguaglianza e del rispetto reciproco: valori non negoziabili che sono alla base di una società e di una convivenza civile”.
L’assessora Aisoni ha rimarcato come in relazione a questo importantissimo argomento “l’Amministrazione è impegnata a portare avanti un’azione educativa e di formazione tesa a stimolare il dibattito e le riflessioni in particolare negli studenti e nelle nuove generazioni ma anche a dare un supporto concreto alla rete di aiuto alle donne e ai bambini che sono vittime di violenza, grazie anche alla prossima apertura del Centro antiviolenza, ormai in fase di ultimazione”.
Negli stessi giorni nel foyer del teatro, a evidenziare le tematiche trattate, gli scatti fotografici della mostra Mai più di Massimo Masu, che hanno offerto uno spaccato del fenomeno della violenza sulle donne attraverso il potente linguaggio della fotografia.
L’Amministrazione desidera ringraziare l’associazione Inoghe, la Compagnia delle donne, Gurdulù Teatro e il Centro antiviolenza Spazio Donna di Ozieri, la dirigenza, gli insegnanti e gli studenti degli istituti superiori per aver accolto l’invito, l’associazione Ad Maiora e la Cinedigital per il prezioso supporto logistico.